Formazione di Mediatori Penali

Il Corso per la Mediazione dei Conflitti (in ambito Sociale, Scolastico e nella Famiglia in crisi) e Mediazione Penale è autorizzato e riconosciuto da Jacqueline Morineau fondatrice del Centre de Médiation et de Formation à la Médiation di Parigi, Socia fondatrice e Presidente onorario della nostra Associazione.

Il Corso per la Formazione dei Mediatori Familiari è autorizzato e riconosciuto dall’European Forum Training Research in Family Mediation con sede a Marsiglia-Francia e dall’Associazione Italiana Mediatori Familiari A.I.Me.F.

Fondamenti normativi per la preparazione, qualificazione, competenza e formazione dei mediatori C.I.M.F.M. – Bo in Ambito Penale.

Definizione

Giustizia Riparativa (Restorative Justice)
” è il procedimento in cui la vittima, il reo e/o altri soggetti o membri della comunità lesi da un reato partecipano attivamente insieme alla risoluzione della questione emersa dall’illecito, spesso con l’aiuto di un terzo equo e imparziale.”
( Proposta di Basic Principles on the use of Restorative Justice-ONU 2000 )

Mediazione (Victim-Offender Mediation )
“è il procedimento che permette alla vittima e al reo di partecipare attivamente, se vi consentono liberamente, alla soluzione delle difficoltà derivanti dal reato con l’aiuto di un terzo indipendente ( mediatore ) “Raccomandazione (99) 19 del Consiglio D’Europa

La formazione dei mediatori in ambito penale è effettuata secondo le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa (No.R (99)19, 15 Settembre 1999) ed i Basic Principles sull’uso dei programmi di Giustizia Riparativa nell’ambito penale – ONU 2000, relative alla qualificazione della figura del mediatore in ambito penale, che offrono importanti indicatori di riferimento.

Secondo tali indicazioni infatti:
“… i mediatori dovrebbero essere reperiti in tutte le aree sociali e dovrebbero possedere generalmente una buona conoscenza delle culture locali e comunitarie” art. 22 RACC. C.E., art. 17 B.P.

“…i mediatori dovrebbero ricevere una formazione iniziale di base ed effettuare un training nel servizio prima di intraprendere l’attività di mediazione” art. 24 RACC. C.E.
I mediatori devono acquisire, attraverso la formazione

“…un alto livello di competenza che tenga presenti la capacità di risoluzione del conflitto, i requisiti specifici per lavorare con le vittime e gli autori del reato nonché una conoscenza base del sistema penale” art. 24 RACC. C.E., art. 20 B.P.

Sono poi i Basic Principles a precisare che oltre alla preparazione iniziale è necessaria una formazione permanente (“in-service training”) art. 20 B.P.

Al fine di garantire l’uniformità nelle pratiche riparative, i documenti raccomandano poi l’adozione di “standard di competenza” e “procedure per la selezione, la formazione e la valutazione dei mediatori” art. 20 RACC. C.E., art. 11 B.P.

In altre parole, un mediatore penale deve essere in grado di utilizzare tutti gli strumenti fondamentali per gestire gli effetti e le conseguenze del conflitto e per gestire il percorso di mediazione in senso stretto sia la capacità di costruire e seguire l’iter di una mediazione in ogni sua fase.

I mediatori del nostro Ufficio, dopo una formazione biennale, sono in formazione e in aggiornamento continuo con riunioni mensili richiesto dal Regolamento della nostra Associazione e dal Codice Deontologico e dalle Raccomandazioni Europee, come già ricordato.

La presa in carico degli effetti che hanno a che fare con la commissione di un reato richiede, da parte dei mediatori, profonde capacità di gestire le emozioni ed i sentimenti – spesso assai distruttivi e pervasivi – espressi sia dall’autore di reato che dalla vittima.

Pur senza pensare ad alcune competenze professionali come quelle più adatte a qualificare la figura del mediatore, ne consegue, a maggior ragione, l’importanza di una seria, profonda, continuativa opera di formazione.

Ecco perché la richiesta di una specifica preparazione di alto livello, unita all’apertura verso professionalità eterogenee.

La formazione dei Mediatori penali

Associazione C.I.M.F.M. Bo

L’Associazione C.I.M.F.M., con Sede legale in Via Mauro Sarti 16 e Sede operativa in Via Santo Stefano 119 a Bologna, è stata fondata e diretta da Maria Rosa Mondini nel Marzo del 2001. L’équipe del C.I.M.F.M. ha iniziato la sua riflessione sulla Mediazione a partire dal 1998, creando numerosi momenti di sensibilizzazione e formazione alla Mediazione dei conflitti.

La Mediazione penale

La Mediazione penale rappresenta un luogo e un tempo nuovo dove incontrare e superare i conflitti conseguenti al reato o sfociati in reato.
L’incontro tra l’autore di reato e la vittima dà la possibilità di capire che cosa è veramente successo. In tal modo, la vittima si libera dalla paura conseguente al reato e il reo dal senso di colpa, rendendo così possibile una sua migliore integrazione nella società.

Struttura del Corso

La struttura del Corso si articola in una formazione alla Mediazione Umanistica: con giochi di ruolo; simulate; analisi delle fasi della Mediazione; lezioni teoriche in aula e dibattiti; attività di gruppo.
Vi è anche la possibilità, a formazione ultimata, di effettuare un tirocinio con accompagnamento presso l’Ufficio di Mediazione dei conflitti di Bologna e un avvio guidato di Servizi di Mediazione.

Durata del corso

Il corso si articola in 200 ore distribuite in due anni, tramite 12 stage un fine settimana al mese. Il corso è a numero chiuso con la partecipazione di un massimo di 12-14 iscritti. La frequenza è obbligatoria. Il Corso è conforme alle Normative Europee.

Docenti

Le giornate di formazione sono condotte da docenti, formatori e mediatori con pratica riconosciuta in Mediazione dei conflitti e Mediazione in ambito penale e Giustizia Riparativa.
Ad alcuni incontri partecipano esperti del Diritto, di Sociologia, di Criminologia, di Vittimologia e Mediatori- Formatori di altri Paesi Europei.

Supervisione e analisi della pratica

Al termine, l’attività dei mediatori è seguita attraverso una formazione e un aggiornamento continuo con incontri mensili periodici, due al mese, uno di studio tematico e uno di supervisione di casi.

Obiettivi

  • capacità di essere equiprossimi, di offrire uno spazio di parola e di ascolto alla vittima e all’autore di reato nella pratica di Mediazione;
  • capacità di organizzare mediazioni: dall’invio alla restituzione dell’esito all’autorità inviante;
  • capacità di far funzionare un Ufficio di Mediazione dei Conflitti, Mediazione Penale e di Giustizia Riparativa.

Metodologia

Il corso attraverso la sperimentazione pratica favorisce ciascuno nello scoprire da sé i meccanismi che sono all’origine dei conflitti intrapersonali e interpersonali; consente anche di trasformarli allo scopo di migliorare i rapporti tra le persone in conflitto.
Le simulazioni di Mediazione, sotto forma di giochi di ruolo e altri esercizi, offrono un’esperienza sempre più approfondita del rapporto conflittuale e di conoscenza di sé.
La Mediazione penale viene vissuta e sperimentata in tutte le sue fasi e in ognuno dei suoi ruoli. Essa è preceduta da una preparazione e seguita da una riflessione.

L’etica e la deontologia della Mediazione sono proposte nel corso di una riflessione che colloca la Mediazione penale in un progetto sociale.

Attestato

Un attestato di frequenza e idoneità alla pratica della Mediazione è rilasciato a tutti coloro che hanno frequentato la formazione teorico-pratica, seguita da una supervisione e un’analisi della pratica, con accompagnamento professionale. Inoltre, gli allievi devono produrre una tesi da discutere durante l’esame teorico-pratico, che deve essere superato al fine di ottenere l’idoneità.

E’ previsto, inoltre, un colloquio individuale prima dell’iscrizione per conoscere le motivazioni del futuro Mediatore, come pure un incontro con il Gruppo per presentare il Corso.